Sale la tensione tra il Comitato genitori della Scuola materna parrocchiale e l’Amministrazione comuale, “casus belli” come sempre la questione dei finanziamenti pubblici. I genitori accusano la nuova Giunta di avere riproposto le stesse identiche condizioni riduttive che furono a suo tempo proposte dal Commissario prefettizio e che già determinarono un aumento delle rette e la chiusura di una sezione. Il rischio è che altre sezioni siano destinate a chiudere con riflessi negativi anche sui livelli occupazionali. A rischio anche l’iscrizione dei bambini, in caso di chiusura parziale o totale: i bambini della materna sono 280, i posti pubblici disponibili 90...
Il Comitato inoltre sottolinea come il costo della materna parrocchiale sia già di 100 euro a bambino (e qualcuno per questo ha dovuto rinunciare, da qui la chiusura di una sezione) contro i 57 della pubblica. Ulteriori aumenti sarebbero insostenibili. Il timore è che l’Amministrazione voglia arrivare alla chiusura della storica materna parrocchiale per favorire l’apertura di un asilo comunale ancora da costruire ma, a detta del Comitato, in progetto.
Ipotesi quest’ultima del tutto infondata secondo l’Amministrazione, l’asilo non è previsto né nel piano delle opere pubbliche né nel nuovo Pgt. La Giunta Maiorano si difende appellandosi ai numeri: “per fermarci al solo anno scolastico 2010/2011 sul bilancio del Comune il peso pro-capite sostenuto per bambino ha gravato per 1.672,72 euro per la materna don Stefano Bianchi e di 683,96 per i frequentanti le materne statali. La differenza non è di poco conto. È noto a tutti il percorso delle ipotesi formulate dal commissario prefettizio. La prima, con la drastica riduzione a 200 mila euro di contributo avrebbe fatto morire un’esperienza e chiudere definitivamente la scuola. La seconda, poi siglata come intesa transitoria per una anno dalla cooperativa che gestisce la materna, ha ridotto l’importo corrisposto per l’anno 2011/2012 da 552 mila euro a 470.960 euro”.
Una differenza quindi di soli 80mila euro, tanti sicuramente, circa il 15%, ma non tali da pregiudicare l’esistenza della scuola. Ad ogni buon conto l’Amministrazione si richiama alle norme seguite dalla stessa Regione Lombardia che riguardo alla questione “Assegnazione dei contributi regionali a sostegno delle scuole d’infanzia non statali e non comunali per l’anno scolastico 2011/2012” afferma chiaramente che i contributi “sono definiti per ciascuna sede scolastica in relazione al numero di sezioni, con possibilità di adeguamento (positivo o negativo) proporzionale, in riferimento al rapporto tra domande pervenute e disponibilità di bilancio regionale”.
“Il buon amministratore del Comune ha il dovere e l’obbligo di valutare in modo serio e responsabile la “disponibilità di bilancio comunale”, perché dell’uso del denaro pubblico ne risponde all’intera cittadinanza, e non solo ad una parte”. Se sacrifici devono essere, siano per tutti, sostiene l’Amministrazione che ha calcolato un possibile aumento della retta in 30 euro a seguito della riduzione del contributo. Sulla questione è intervenuta anche la lista civica “Per Buccinasco” che si richiama ai numerosi interventi effettuati di recente tesi a migliorare lo stato delle scuole statali in termini di manutenzione e messa in sicurezza.
In questo contesto, si legge in un comunicato, “si inserisce lo sforzo di ridefinire la convenzione tra il nostro Comune e la scuola materna paritaria-privata “Don Stefano Bianchi”. Per il Comune non è più possibile sovvenzionare questo istituto impegnando la stessa quantità di denaro del passato. Non è più possibile perché, in un momento di tagli e nuove regole per il bilancio, il Comune deve dispiegare le sue risorse senza tagliare fondi ai disabili, alle famiglie bisognose, al trasporto pubblico e alla scuola statale”.
L’unica strada percorribile pare essere quella di un confronto aperto, anche severo, ma scevro da pregiudiziali ideologiche che sembrano far capolino qua e là e che rischiano di far dimenticare la vera questione sul tappeto: salvaguardare un’ esperienza didattica e formativa decennale e radicata sul territorio e far quadrare i conti pubblici in un momento di enorme difficoltà per tutti.
Fulvio Scova
Caro Signor Sindaco,
RispondiEliminaho un grande desiderio: conoscere la verità affinché le mie scelte siano davvero libere.
Lei ci sta parlando di equità e nel contempo ci dice che la scuola statale costa di meno di quella parificata (“il peso pro-capite sostenuto per bambino ha gravato per 1.672,72 euro per la materna don Stefano Bianchi e di 683,96 per i frequentanti le materne statali”). Vede Signor Sindaco, sono un po’ perplesso dei numeri che ci vengono dati, allora le propongo di rendere edotti anche noi cittadini attraverso un conto analitico di tutte le spese (manutenzione ordinaria e straordinaria edifici (civile e impiantistica), manutenzione del verde, arredi e cancelleria, adeguamenti normativi, mensa, personale, gestione amministrativa, pulizia e spazzamento, ecc.) che vanno a costituire la voce “peso pro-capite” per la scuola materna pubblica statale e quella materna parificata. Ovviamente Le chiedo la cortesia di mettere a disposizione di tutti i documenti di Bilancio a consuntivo utilizzati per il calcolo. Non le chiedo molto, solo trasparenza e informazione per poter giudicare.
Se mando mio figlio alla scuola pubblica parificata, perché devo pagare con le tasse anche il costo della scuola pubblica statale? Un doppio aggravio di spesa: come ben sa (pare averlo capito molto bene anche la Sua collega di partito Simonetta Rubinato, parlamentare alla commissione bilancio e Sindaco di Roncade) è dimostrato che il costo pro-capite delle scuole pubbliche statali è maggiore di quello delle scuole pubbliche parificate. La Convenzione prevede che io debba pagare di più per ogni posto vacante nella scuola pubblica statale. Da un punto di vista meramente economico mi sento invogliato ad iscrivere mio figlio alla scuola pubblica statale perché costa meno; peccato che si mette in secondo piano la libertà di scelta educativa.
Lei ci dice anche che “il buon amministratore del Comune ha il dovere e l’obbligo di valutare in modo serio e responsabile la “disponibilità di bilancio comunale”, perché dell’uso del denaro pubblico ne risponde all’intera cittadinanza, e non solo ad una parte”. Con i numeri (veri) alla mano, non le sembra di aver fatto una scelta “di parte”? Sembra più una scelta ideologica che economica.
Qui non si tratta di salvare solo un’esperienza didattica e formativa decennale e radicata sul territorio, ma la libertà di scelta educativa. Io non sono genitore di un bambino che frequenta l’asilo parrocchiale, ma spero di essere un futuro papà che abbia la possibilità di poter liberamente scegliere la scuola migliore dove poter educare i figli, senza dover rinunciare per motivi economici a tale scelta.
Per questo la questione coinvolge tutti coloro che hanno a cuore il bene e il futuro del nostro paese, perché la società non si costruisce attraverso la politica, l’economica, lo Stato, ma a partire dall’educazione libera della persona.
Alessandro
Alessandro, ma tu sei cittadino italiano? Se si devi pagare le tasse e, se non ti va bene, devi chiedere allo stato di cambiare le cose. Le tasse che paghi allo stato non vanno al comune di Buccinasco, che quindi non può spendere soldi che non ha. La questioni appare semplicissima. La libertà di scelta educativa te la devi pagare, oppure pretendere dallo stato che si adegui alla tua volontà idologica.
RispondiEliminaSig. Anonimo, con le tasse che io verso allo Stato pago ad esempio gli stipendi degli insegnanti dell’asilo pubblico statale; il 50% dell’IMU che io pago va allo Stato che insieme alle altre tasse vanno a costituire i cosiddetti “trasferimenti di risorse finanziarie statali agli enti locali”. Il nostro Vice Sindaco ci ha ricordato che “i trasferimenti saranno sempre meno fino ad arrivare a zero nel 2015”: le tasse che paghiamo allo Stato vanno anche al Comune di Buccinasco.
EliminaAlessandro
Caro Alessandro,
RispondiEliminail riferimento al comune di Roncade è quantomeno azzardato. Ed ancor di più il riferimento alle affermazioni del suo Sindaco, on. Simonetta Rubinato. Chi lo ha fatto e pubblicizzato, sperando di speculare sulla possibile contrapposizione tra due sindaci dello stesso partito, non solo ha travisato le affermazioni, ma evidentemente non è per nulla a conoscenza della convenzione operante in quel comune e sottoscritta da quella amministrazione il 6 aprile scorso con i due i plessi di scuola materna paritaria "Nobile Morosini" e "Vittoria".
Giustamente l'on. Rubinato richiama lo Stato, ripeto lo STATO alle sue responsabilità nella dotazione dei servizi da coprirsi con la fiscalità generale, ovvero con le nostre tasse.
E' possibile non condividerla? Da parte mia certamente no. Apprezzo e sottoscrivo ciò che ha detto.
Se veniamo alla convenzione col le paritarie, (mi mandi il suo indirizzo di posta elettronica e le faccio omaggio del testo) è esplicitato l'importo di cui il Comune di Roncade ha ritenuto farsi carico per ciascun bambino frequentante le paritarie (dalle informazioni assunte dall'assessore alla partita sig.a Dina Brondolin, n. 270). L'importo è pari a 600 euro pro capite come evidenziato all'art. 7 - Contributi del Comune. Tale importo è corrispondente all'impegno del Comune per i costi di funzionamento a suo carico per gli altri due plessi statali presenti sul territorio.
Tanto per doverosa informazione e senza alcun spirito di polemica.
Giambattista Maiorano
Sindaco di Buccinasco
Caro Signor Sindaco,
Eliminala ringrazio della risposta, ma per doverosa informazione e senza alcun spirito di polemica vorrei riportare l’attenzione sulla questione principale: l’equità e quindi la libertà di scelta educativa.
Il Comune di Roncade pubblica online molte informazioni tra cui il periodico comunale; dal numero di Giugno 2012, in relazione all’approvazione del Bilancio di previsione 2012, si legge una notizia interessante: “A fronte di una riduzione delle entrate di circa un milione di euro rispetto alla media del triennio precedente… in alcuni casi i servizi sono stati addirittura migliorati, trovando le risorse, ad esempio, per aumentare a 600 euro per bambino il contributo annuale per le scuole paritarie dell’infanzia con il duplice obiettivo da un lato di contenere l’importo del contributo economico richiesto alle famiglie e dall’altro di preservare il patrimonio educativo-formativo offerto da questi istituti scolastici”.
A me non interessa speculare sulla possibile contrapposizione tra due sindaci dello stesso partito, ma essere correttamente informato per avere gli strumenti veri e oggettivi attraverso cui poter giudicare. Affermare che “il peso pro-capite sostenuto per bambino ha gravato per 1.672,72 euro per la materna don Stefano Bianchi e di 683,96 per i frequentanti le materne statali” viene utilizzato da chi, per puro spirito ideologico, vuole speculare sulla contrapposizione scuola pubblica = scuola statale e quindi no soldi alle private no Chiesa no CL no no no (non conoscendo che la normativa preveda l’esistenza della scuola parificate, tra l’altro).
Le informazioni basate su dati non corretti rischiano di fare l’esatto opposto di quello che Lei dice: “il buon amministratore del Comune ha il dovere e l’obbligo di valutare in modo serio e responsabile la “disponibilità di bilancio comunale”, perché dell’uso del denaro pubblico ne risponde all’intera cittadinanza, e non solo ad una parte”. Affermazione la Sua che, tra l’altro, condivido pienamente.
Se vuole mettere a confronto il “peso pro-capite” per la scuola materna pubblica statale e quella materna parificata presenti online un conto analitico di tutte le spese (manutenzione ordinaria e straordinaria edifici (civile e impiantistica), manutenzione del verde, arredi e cancelleria, adeguamenti normativi, mensa, personale, gestione amministrativa, pulizia e spazzamento, ecc.) mettendo ovviamente a disposizione la relativa fonte. Molte Amministrazioni locali, anche più piccole e con meno risorse, già lo fanno.
Ragionando sulla base del mero aspetto economico anche lei sa che investire meno soldi nella scuola pubblica comunale paritaria comporterà più spese per tutte le famiglie di Buccinasco. La storia ci ha insegnato e ci insegna che la ricetta ideologica del pubblico = statale è un fallimento per la società. Probabilmente a non tutta la Sua maggioranza o ad alcuni membri del Suo partito questa storia è chiara o nota.
Io capisco lo sforzo che come Amministrazione state facendo per far quadrare i conti e comprendo che non sia possibile mantenere le stesse spese del passato, ma disinvestire denaro di tutti dalle realtà che “rendono” sia in termini economici, sia dal punto di vista educativo, io la leggo come una scelta non equa e fondata da un certo pensiero ideologico di vecchio stampo.
Cordialmente,
Alessandro
Se il l'amministrazione comunale di Buccinasco ha ridotto il suo contributo alla scuola materna perchè insostenibile il costo precedentemente sostenuto, ha fatto sicuramente bene.
RispondiEliminaE' politicamente scorretto mettere a confronto il costo procapite negli asili comunali sostenuto per bambino pari a soli 683 euro contro i quasi 1.700 per l'asilo parrocchiale.
Sarei proprio curioso di sapere quel 683 euro da cosa sia composto.
Se il comune è così virtuoso, che allora costruisca un asilo nuovo per accogliere 300 bambini e facciamola finita.
Chi ha orecchie per intendere intenda.
Se penso che la follia del nostro sistema giudizario ha di fatto messo in mano a questi signori il Comune mi viene voglia di gridare.
RispondiEliminaE' molto triste che sulla questione si facciano solo discorsi economici (per altro anche discutibili). Se parità vogliamo tra pubblico e privato parità ci sia, per esempio, anche nei criteri di formazione delle classi....anche i nomadi, gli extra comunitari sono cittadini di Buccinasco e figli di Dio! (per esempio). Mi risulta che la statale accolga tutti senza colloqui preliminari!
RispondiEliminaSe si vuole una scuola d'elite e allora che si paghi!