martedì 10 luglio 2012

CORSICO - Ma cosa c’entra un semplice malore con le scommesse legali?

Alberto Sordi nel celebre film “Il moralista”
Anche le migliori intenzioni, anche le migliori campagne educative, come quella che giustamente sta conducendo l’amministrazione comunale corsichese contro gli eccessi del gioco d’azzardo, possono determinare commenti e valutazioni sconvenienti, inopportune e dolorose per i protagonisti, soprattutto quando sono inquinate da un furore moralistico di sapore savonaroliano che finisce con il produrre accostamenti del tutto inopportuni. E’ il caso di quanto accaduto venerdì 6 luglio nella Sala Scommesse Snai di via Roma a Corsico, sala scommesse del tutto legale, garantita come le altre SNAI, dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, che ne trae oltre tutto cospicue entrate fiscali. Qui in via Roma un uomo di una quarantina d’anni è stato colpito da un’improvvisa emorragia interna, probabilmente di origine cerebrale, ed è crollato a terra in una pozza di sangue... 

Fino a prova contraria, allo stato delle indagini delle forze dell’ordine subito intervenute massicciamente e aggiungiamo giustamente, data la dinamica dei fatti sul momento poco chiara, si è trattato di un disgraziatissimo incidente (l’uomo immediatamente soccorso è poi deceduto in ospedale). L’evento ha dato spunto all'amministrazione comunale per diffondere un comunicato sugli effetti devastanti del gioco d’azzardo creando inevitabilmente un obiettivo collegamento tra l’incidente, il luogo in cui è avvenuto e lo stesso gioco d’azzardo (che ripetiamo in questa sede si svolge nel pieno rispetto delle norme della legalità). 

Nelle sale scommesse è noto si trova un po’ di tutto, dalla gente che vive un’esistenza del tutto normale a quella che vive a volte ai margini della legge. Esattamente come nelle discoteche, negli stadi di calcio, perfino nei Consigli comunali (alcuni dei quali a volte vengono sciolti per infiltrazioni mafiose). Risulta quindi tanto più improprio e inopportuno il collegamento tra un normale, tragico, malore, e una pratica che viene esercitata in quasi tutto il mondo, con l’eccezione di alcuni Paesi. Questi comunque i dati diffusi dall’Amministrazione comunale: sono dati forniti dall'Asl in un incontro pubblico organizzato dall'Amministrazione comunale nell'ambito della rassegna "Insieme per la legalità" che chiariscono la dimensione del fenomeno nella zona. 

Da 17 persone del 2005 con patologie connesse al gioco si è passati a 98 del 2011. In particolare, il 17% sono femmine e l'83% maschi, con un'età media di 49 anni, uno in meno delle donne. Il 3% ha un'età compresa tra 20 e 29 anni, il 59% tra i 30 e i 49 anni, il 35% tra i 50 e i 69 e ancora il 3% per gli over 70. 
Secondo gli specialisti che operano al Sert di Parabiago, nel 2011 è cresciuta la fascia di età 30-39 raggiungendo il 37%, così come quella tra i 20 e i 29 per la quale è raddoppiato, rispetto all'anno precedente, il numero di nuovi ingressi.

Il 60% è dato da persone coniugate e per la medesima percentuale hanno come titolo di studio il diploma di media inferiore; mentre il 19% ha superato l'esame di maturità. Il gioco preferito dal 70% delle persone è rappresentato dalle slot machine, che si stanno diffondendo sempre di più nei pubblici esercizi. "Siamo molto preoccupati - dice Maria Ferrucci - perché la proliferazione del gioco, seppure legale, può far finire chi ne diventa schiavo in un vortice pericoloso, che sfocia spesso nell'accumulazione di debiti e in violenza". 

Parole ampiamente da sottoscrivere e finalizzate ad una giusta causa ma che nulla hanno a che vedere con quanto accaduto in via Roma. Se il malore fosse capitato in una salumeria l’Amministrazione avrebbe emesso un precipitoso comunicato sui rischi del colesterolo e di un eccessivo consumo di grassi?

Fulvio Scova

9 commenti:

  1. Non si è mai messo in dubbio che l'attività svolta dalla sala scommesse di via Roma sia legale. Come non è mai stato detto che l'emorragia interna dell'uomo deceduto avesse cause diverse dallo stato di salute della persona. Però non è per essere moralisti che si è utilizzato lo spunto del luogo per evidenziare dati preoccupanti sulla crescita della dipendenza dal gioco d'azzardo, legale, ma che sottrae risorse importanti all'economia. Meno del dieci per cento, infatti, finisce nelle casse pubbliche. Il resto, nelle tasche dei concessionari. La battaglia che molti sindaci e amministratori locali, ma anche parlamentari stanno portando avanti parte quindi da una situazione che preoccupa soprattutto dal punto di vista sociale e per le ripercussioni che scelte individuali possono avere sia sulle famiglie sia sulla collettività.
    Però ottima l'idea di promuovere una campagna sui rischi del colesterolo o l'eccessivo consumo di grassi... (Obama e consorte insegnano) ma ormai non ci sono più le salumerie di una volta! [CT - Ufficio stampa Comune di Corsico]

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  2. caro Scova,
    certo che mettere sullo stesso piano i danni sociali della ludopatia dovuto al gioco "resposnabile"(purtroppo anche legalizzato, statalizzato e fortemente pubblicizzato) e quello della colesterolemia è quantomeno inopportuno.

    Vale la pena, certo, di scrivere su tutto ... ma scambiare lucciole per lanterne ....

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  3. Non vedo lo scambio. Ognuno e' libero di morire come vuole di colesterolo o di gioco e' una sua libera scelta. Piuttosto mi preoccuperei di chi muore perché' strozzato da tasse statali e locali

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  4. A proposito del comunicato dell’Ufficio stampa del Comune di Corsico vorrei sottolineare che il nocciolo della questione sta proprio in quello che viene definito “lo spunto de luogo”. Se il luogo è sede di pratiche potenzialmente socialmente dannose e io lì mi sento tragicamente male, è inevitabile la mia associazione con un ambiente socialmente pericoloso e dannoso e quindi la mia assimilazione al contesto. Detto che tra l’altro le sale scommesse ippiche sono sempre più vuote a causa della crisi del settore (gli ippodromi chiudono e quasi sempre perché preda della più indegna speculazione edilizia –ma è noto che nel nostro orrendo Paese la speculazione edilizia è un danno sociale irrilevante - che vi vuole costruire sopra, oltre che della solita tassazione che fa sempre più sembrare questo orrendo Paese a quello governato dallo sceriffo di Nottingham) e che in realtà la ludopatia è un fenomeno che riguarda soprattutto il gioco online (è in solitudine ormai che si consumano i vizi) vediamo un po’ quanti luoghi potrebbero fornire uno spunto per qualificare, ad esempio il sottoscritto, tra i soggetti, se non socialmente pericolosi, almeno socialmente discutibili. Se stessi male in tabaccheria, fumo e non poco, ecco partire una campagna contro il tabagismo e la dipendenza da sostanze tossiche e così per proprietà transitiva eccomi nell’elenco dei dediti al consumo di droghe, per quanto leggere e in questo caso legali. Se dovessi stare male mentre sorseggio un aperitivo al banco, anche di bassa gradazione alcolica tipo Aperol, eccomi inserito in una campagna contro l’alcolismo dato che con la logica di cui sopra anche chi consuma un bicchiere di vino a pasto entra di diritto nella famiglia dei potenziali alcolisti con tutto quel che ne consegue in termini di disordini sociali e famigliari. Spero di stare sempre bene al supermercato dato che in caso contrario nel mio carrello verrebbero rintracciate sicuramente merendine spazzatura (essendo moralmente disordinato, come ormai si sarà capito, consumo, o meglio assumo, una Fiesta ogni sera) e quindi anche qui a buon diritto sarai imputato del reato morale (per ora solo morale) di diffondere rischi alla salute pubblica. Continuo a credere che l’episodio sia stato inutilmente enfatizzato e mi spiace che l’esempio sul colesterolo (che così a naso mi sembra problema più grave in termini di costi sociali della ludopatia, ma potrei sbagliarmi) sia stato preso per buono: si sente il soffio un po’ pesante del vento dello stato etico che ti conduce per mano dalla culla alla tomba promettendoti di portarti alla destinazione finale in perfetto stato di salute dopo averti fatto vivere una vita da triste malato.
    Fulvio Scova

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    1. La avvenuta legalizzazione quanto del gioco d'azzardo come per il tabagismo, nulla hanno a che fare con la salute e i gli enormi danni erariali causati. Legale non vuol dire salubre ma, solo che non si va in galera. Mi pare che lei sia della schiera: il vizio è mio e me lo gestisco io... salvo scaricare i costi sulla comunità. Per quanto riguarda il caso specifico, solo un referto medico è in grado di stabilire se il luogo e la ludopatia abbiano contribuito in minima o massima parte allo scatenarsi dell'evento mortale. C'è qualcuno che informa chi ha la pressione alta se è il caso o meno di rischiare la vita oltre che i soldi per una illusoria scommessa? Certo, la sindaca dovrebbe a maggior ragione fare qualcosa per coloro che soffrono di dipendenza da fumo, visto che uccide solo in Italia 72.000 persone di cui 19.000 per fumo passivo, che inquina aria, acqua, mari e causa la triplicazione dei costi di nettezza urbana oltre che immensi costi sanitari, come il sito della Regione Lombardia evidenzia. Non farlo dimostra che è semplice marketing politico di bassa lega.

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  5. Pare chiaro anche alle persone particolarmente miopi che a Corsico ci siano ben più di 98 persone con valori del colesterolo oltre la norma, ma il signor sindaco avrà pensato che si può guadagnare più visibilità mediatica (e voti) producendo iniziative pubbliche contro il gioco d'azzardo piuttosto che sulla corretta alimentazione.

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  6. Caro Agostino o Diego, se ne deduce che: per accedere alla visione di un film con alto tasso di suspance (tipo Psycho o Gli Uccelli di Hitchcock) nel suo stato ideale bisognerà mostrare alla cassiera un certificato medico di buona salute e sana costituzione fisica; idem per partite o eventi sportivi particolarmente emozionanti; stessa cosa per proiezioni cinematografiche contenenti scene sessualmente audaci. Io non so se questo tipo di regime vedrà mai la luce ma se ciò avverrà pur essendo privo di certificato medico io andrò in montagna come fecero i partigiani.
    Detto questo non capisco perché tutto debba essere sempre strumentalizzato in modo così poco corretto: personalmente apprezzo moltissimo quello che la sindaca di Corsico fa in nome della legalità, non c’è nessun marketing politico anzi, non so, visto lo stato etico del nostro orrendo Paese e dei suoi abitanti, quanto le giovi in termini di consenso. Sono convinto che questa battaglia vada sostenuta e non derubricata a propaganda, ho solo osservato che nel caso dell’incidente alla sala corse di via Roma mi pare che si sia fatta prendere un po’ la mano per eccesso di zelo, tutto qui, nulla che renda la sua battaglia meno importante e meno apprezzabile. Il senso della misura fortifica non sminuisce quello che facciamo.

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  7. Una volta appreso che non è stato un evento doloso a causare la morte di quell'uomo, direi che la sindachessa ha fatto proprio una figuraccia strumentalizzando l'accaduto per una campagna personale.

    Antonio

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  8. Egregio signor D'Agostino, ci può illustrare - con parole sue - come la dipendenza da fumo possa causare "la triplicazione dei costi di nettezza urbana"?

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