Dopo il voto sofferto sul bilancio, anche l’adozione del PGT non è stata indolore per il sindaco Vincenzo D’Avanzo e la sua Giunta, colpiti da franchi tiratori della maggioranza. E questa volta anche da un consigliere, come Giovanni Addonisio, che mai fino ad ora si era messo di traverso.
Eppure proprio Addonisio nella seduta del 5 luglio sceglie di non partecipare alla discussione e alla votazione degli emendamenti e infine esprime un voto di astensione all’intero PGT, con una dichiarazione di voto che in realtà pare l’annuncio di un voto contrario, soprattutto per le critiche al nuovo disegno del quartiere Tessera, quel quartiere che in tanti anni di politica lui stesso ha contribuito a formare...
Quel quartiere che fin dal piano di mandato del sindaco la nuova maggioranza aveva deciso di riqualificare e sistemare: un piano sottoscritto da tutte le forze politiche che hanno sostenuto la candidatura di D’Avanzo per il suo secondo e ultimo mandato ed ora Addonisio in parte sconfessa con la sua astensione e le sue critiche.
Ma questo è accaduto solo a fine serata, quando il PGT – pur diverso da quello proposto dalla Giunta – è stato adottato. A votare sì il sindaco e la sua maggioranza (tranne il consigliere più anziano). Contraria l’opposizione. Che però ha potuto cantare vittoria poco prima del voto finale.
Salvo il tennis
Tra i quattordici emendamenti su cui i tecnici si sono espressi, uno degli ultimi (presentato dalla consigliera leghista Daniela Molteni) riguarda l’area dei campi da tennis di via Rossini di cui abbiamo scritto nei mesi scorsi. La proprietà ha chiesto all'Amministrazione il cambio di destinazione d’uso per potervi costruire nuove abitazioni e il documento di piano presentato ha recepito la proposta anche in previsione della creazione della Cittadella dello Sport, dove inserire i campi. A nulla sono valse le proteste del gestore del Tennis né la raccolta di firme. A salvare lo storico centro sportivo di via Rossini è stato il Consiglio comunale: Molteni ha chiesto di non costruire e il suo emendamento è stato accolto. Ai voti dei consiglieri di opposizione, a sorpresa si sono aggiunti quelli dei consiglieri Pd Simone Negri, Giuseppe Ursino e Nicola Bersani (che hanno spiazzato anche i compagni di partito).
Ridotti gli indici
Nonostante il parere tecnico contrario, all’unanimità il Consiglio vota il primo emendamento proposto dal Partito democratico che riguarda gli indici di edificabilità, che sono stati ridotti. Al momento del voto manca il sindaco. Passa anche l’emendamento che alza la soglia della compensazione ambientale, mentre i democratici hanno rinunciato alla richiesta di non abbattere la scuola Tessera: “Abbiamo ricevuto garanzie, il sindaco ci ha detto che faremo una nuova scuola idonea ad ospitare un maggior numero di bambini e che colmi le lacune dell’attuale struttura”, ha precisato il consigliere Ursino che due settimane prima aveva espresso molte perplessità.
Bocciati gli altri emendamenti
Non passano altri emendamenti presentati dalla minoranza. Non quello sulla piazza Nuova, con Santi Raimondo (Pdl) a chiedere di realizzare solo parcheggi a raso: “Il parcheggio interrato sarebbe un ecomostro che pregiudicherebbe l’area verde”. Niente da fare nemmeno per il ridimensionamento dell’intervento in via delle Acacie al quartiere Giardino: “Al peggio non c’è limite”, così Massimo Mainardi commenta il parere tecnico sull’emendamento (“La proposta di ridurre ulteriormente del 20% la cubatura dell’ambito di via Acace dal punto di vista tipologico non si armonizza con il contesto urbano esistente”).
L’amarezza del sindaco
A fine serata, passata la mezzanotte, il voto finale che lascia l’amaro in bocca a molti, sindaco in testa, che non ha perso l’occasione di ricordare che il Prg del 2004 (votato da alcuni attuali consiglieri) prevedeva più case: “Eppure votarono sì”.
Il PGT votato introduce ulteriori riduzioni, ma secondo il sindaco “non ci sono compatibilità”.
“Chiudo con soddisfazione”, ha concluso comunque D’Avanzo, “ma con l’amarezza che in questo PGT non ci sia stato più coraggio”. Toccherà probabilmente ai suoi successori verificare se sarà possibile realizzare almeno qualcosa.
Maria Ficara
per fortuna nella maggioranza e nel PD c'è ancora qualcuno che ragiona.
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