Tra i tanti punti programmatici della Spending Review (che brivido di modernità non dire “revisione della spesa”, modernità e provincialismo vanno a braccetto in questo orrendo Paese) se ne trova uno che sembra celarsi in un piccolo particolare, ma si sa che è proprio lì che si nasconde il demonio. Dal prossimo anno scolastico le pagelle verranno consegnate solo in forma elettronica e le iscrizioni anche. Addio dunque alla vecchia pagella di carta da mostrare, quando merita, a parenti e amici e da conservare in un cassetto. Si va online. Per risparmiare carta, i risparmi dell’orrendo Paese si sa, si fanno sempre e solo quando possono dare problemi ai più e salvare i privilegi dei pochi (quanta carta inutile si consuma per esempio nelle pubbliche amministrazioni?)...
Peccato che debba essere sfuggito agli estensori del provvedimento che solo circa la metà delle famiglie italiane, poco più o poco meno secondo statistiche, possieda un PC in casa. Il problema è tutto qui: abbiamo una classe dirigente autoreferenziale che immagina che la realtà sia ricalcata su quella che essa stessa vive, che ignora la vita reale della gente comune. Infatti la vita reale della gente comune non fa che peggiorare, mentre la classe dirigente continua a rappresentare sempre i medesimi grassi interessi.
N.B.: naturalmente non bisogna preoccuparsi, le pagelle continueranno ad essere cartacee dato che ovviamente la pubblica amministrazione non è pronta alla dematerializzazione dei documenti. Insomma ci sarà la stessa fine delle famose carte d’identità stile carta di credito. Ancora le aspettiamo e andiamo in giro con quegli straccetti di carta che certificano la nostra identità di abitanti dell’orrendo Paese.
Fulvio Scova
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