martedì 3 luglio 2012

ASSAGO - Musella consegna al “democratico” Dalai Lama le chiavi della città

Si e' chiusa con la consegna delle chiavi di Assago la tre giorni milanese del Dalai Lama. Il sindaco ha inoltre proposto di dargli la cittadinanza onoraria. La manifestazione, terminata con la conferenza intitolata 'La felicità al di là della religione', ha visto partecipare 10 mila persone provenienti da 50 Paesi di tutto il mondo. Gli introiti dell'evento, 163 mila euro al netto delle spese, andranno a finanziare, oltre a varie iniziative di solidarietà (anche a sostegno della cultura tibetana) e di promozione della cultura buddhista, un progetto indirizzato ai detenuti nelle carceri milanesi... 

Quindi ora i cittadini assaghesi hanno un concittadino che secondo il giornalista americano Webster Griffin Tarpley era il sovrano assoluto dello stato teocratico di Tibet in cui vigeva un sistema di tipo feudale nell’ambito del quale (stando a quanto riferisce Webster Tarpley) 200 famiglie controllavano il 93% della ricchezza. Da quanto sostiene il giornalista statunitense e riconosciute fonti storiche un vero e proprio “sistema mostruoso di dispotismo e tirannia teocratici” che puniva vari reati minori con pene quali la mutilazione di occhi, lingua e mani. 

Un principato teocratico simile a un’enorme “campo di concentramento” a cielo aperto in cui la casta sacerdotale reprimeva chiunque osasse ribellarsi utilizzando lo strumento dogmatico della giustizia divina consistente in una giustificazione religiosa degli impari rapporti sociali. In soldoni ” se sei uno schiavo è per i crimini che hai compiuto nella vita precedente “. Quindi, un sistema politico-sociale arretrato e ultraconservatore che aveva nella propria prassi anche una continua vessazione della donna, considerata subordinata all’uomo. 

Per fortuna gli assaghesi non lo vedranno spesso essendo il Dalai Lama molto impegnato nelle suo tourneè per la liberazione del Tibet dall’occupazione cinese. A questo proposito, tanto per rispettare un briciolo di verità storica, va ricordato che non sono soltanto i comunisti cinesi a considerare il Tibet parte della Cina. Sun Yat-sen, primo presidente della Repubblica nata dal rovesciamento della dinastia Manciù, ne era convinto. Prima della guerra fredda Washington riconosceva che il Tibet era territorio cinese. Ancora nel 1949 il Dipartimento di Stato Americano pubblicò un libro sulle relazioni USA-Cina con una mappa che mostrava tutta la Cina, Tibet incluso dunque.

Fulvio Scova


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