venerdì 19 aprile 2013

GRANDE CITT@ - Lettera - Rischio “campanilismo” dei nostri Comuni

Riceviamo e pubblichiamo - Ultimamente sulla stampa e nei comunicati delle nostre Amministrazioni si dà risalto con inviti pressanti nell’unire le forze contro la crisi e praticare sinergie. Auspicio meritevole ma sino a oggi con evidenti scarsi risultati. La stessa prospettiva della CITTA’ METROPOLITANA, e il notevole sforzo propositivo della Politica nazionale e delle singole Amministrazioni locali, purtroppo non ha accelerato sufficienti progetti e delle significative intese sul territorio.

Qualche eccezione è arrivata con iniziative sulla mobilità sostenibile e il positivo accordo per i minori sottoposti a tutela dall’autorità giudiziaria, purtroppo solo fra tre Comuni. Sarebbe interessante spiegare ai cittadini perché ci siamo fermati a tre.
Dovremmo essere ormai consapevoli che il futuro dei tanti servizi culturali, sociali ed amministrativi dovranno essere accorpati, probabilmente, alcune realtà come gestione operativa di comando, altre come ubicazione territoriale...


Nella realtà odierna esistono esempi molto discutibili. Credo che molti Cittadini s’interroghino quale utilità economica e sociale abbiano le scelte di mantenere per ogni Comune la propria caserma di Carabinieri, o una Polizia locale di Vigilanza parcellizzata e plasmata su confini inesistenti, o  il Piano di Zona, come recita la legge 328 che dovrebbe avere ...“il compito di organizzare a livello locale, soggetti diversi che intervengono sui bisogni e sulla domanda sociale, favorendo la progressiva acquisizione di un’ottica di lavori di rete”.., ma non viene completamente applicato, rendendo alcuni servizi sociali frammentati e costosi, anche la gestione operativa della raccolta rifiuti e pulizia strade è divisa per campanile e rimane dispendiosa e disorganica, esistono poi tre scuole di musica a pochi chilometri di distanza, strutture troppo grandi per 85mila abitanti e con poche centinaia di utenti, esiste poi una mancata ricerca di sinergia collettiva per utilizzo di bandi Regionali e Europei con opportunità sociali e lavorative. Gli esempi possono continuare.
     
Completo il quadro con l’argomento decisivo e ineludibile, della legalità.  Possiamo avere più coordinamento nella divulgazione, nelle iniziative e nelle proposte operative? Si eviterebbe una rincorsa alla oggettiva competizione e alla ostentata visibilità delle singole Amministrazioni.
    
Su queste importanti tematiche, ci si chiede se i nostri Amministratori, ma anche i Partiti, cosa aspettano a  renderci edotti dei risultati e dei loro eventuali progetti. Inoltre rendere pubblici le vere motivazioni delle mancate e ormai famose SINERGIE  UNITARIE  CONTRO  LA  CRISI.  Diteci se rimangono interessi di campanile, lobby consolidate, ostacoli legislativi, ecc.
Aspettiamo fiduciosi dei consuntivi e dei progetti.

Roberto Silestrini

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