martedì 9 aprile 2013

CESANO - Comunicato - Il Sindaco, il bambino e l’acqua sporca

Piccata replica (anche se nell’intento vuole essere costruttiva) del neonato Movimento “Cesano Cambia!” all’Editoriale del Sindaco D’avanzo uscite sull’ultimo numero di Cesano Notizie. 

"Gent.mo Sindaco D’Avanzo, il suo editoriale sul numero di aprile del Cesano Notizie ci ha lasciati piuttosto perplessi. Secondo quanto scrive, la diffusa e crescente richiesta di una politica aperta al cambiamento, il “di più” che chiediamo, sarebbe una moda “non quindi per costruire qualcosa, per riformare la politica che ha smarrito il suo ruolo di guida lavorando sui processi che partono dal basso, dalla gente. Ma un di più che mira a denigrare, a distruggere e a demolire”. Due osservazioni: la prima è che il cambiamento auspicato da Cesanocambia e da tanti cittadini scontenti ha a che fare con una Cesano più trasparente, democratica e competente; la seconda è che proprio visitando la pagina facebook e leggendo i documenti capirà che riformare la politica partendo dalle persone è proprio il nostro fine... 

Proseguendo nel suo editoriale ci ricorda che negli ultimi 25 anni la “nostra Cesano” è cresciuta. 
A parte che in 25 anni cresce qualsiasi cosa, lei ci propone una carrellata di progetti che la sua Amministrazione ha portato avanti e concluso: dal centro storico alla sala della trasparenza, dalla casa della musica a quella dei giovani. 
Senza voler togliere nulla e distruggere alcunchè, in attesa che il bilancio del comune diventi davvero trasparente, a lei che da 20 anni amministra il nostro paese, chiediamo di quantificare questa carrellata di progetti e di chiarire alcune questioni: quanto è stato investito nel centro di Cesano Boscone e quanto nei quartieri, quanto per costruire strutture e quanto per i servizi alle persone, quali dei progetti elencati generano reddito e così via. La esortiamo, noltre, a fare questa operazione di trasparenza e successivamente a presentarla al Q.re Giardino o al Q.re Tessera in un dibattito pubblico. 

Ma andiamo avanti. Nelle righe successive, lei mette in evidenza come ciò che di bene è stato fatto è stato possibile farlo anche grazie al sostegno che il comune ha offerto a chi, fuori dalle istituzioni, dedica tempo ed energie al bene comune. La nostra sensazione è che queste persone, di fatto i più autentici e competenti esperti dei bisogni del territorio, debbano oggi invece arrangiarsi con le briciole e che il loro punto di vista abbia una rilevanza piuttosto marginale nelle scelte politiche dell’amministrazione.
Lei, signor Sindaco, prosegue poi scrivendo: “(…) credo sia da irresponsabili sbandierare il malcontento, cavalcare l’onda della protesta, perché una volta che la cresta si spezza si precipita inevitabilmente giù”. Domanda: visto che il malcontento c’è, è più irresponsabile ascoltarlo, dargli voce, fare lo sforzo di “educarlo” ad esprimersi in modo costruttivo oppure nasconderlo, lasciare che cresca e approfittare dei suoi toni più ineducati per spostare l’attenzione dalla sostanza alla forma? Noi non abbiamo paura del cambiamento. 

Vogliamo chiudere la nostra risposta alla sua lettera, con un monito: secondo lei, chiedere ai futuri candidati sindaco di accettare le seguenti 5 sfide (Carta di Cesano per la trasparenza su incarichi pubblici, bandi e appalti, contributi alle associazioni; assessori comunicati prima delle elezioni per garantire competenza nella gestione del bene comune; presa di posizione sul fronte della legalità e centralità di tematiche come lotta alla droga e al degrado; istituzione di tavoli delle competenze dei cittadini con rappresentanza dei quartieri e di strumenti di democrazia diretta come i referendum propositivi; bilancio trasparente con voci di spesa non aggregate per permettere ai cittadini di capire come vengono spesi i loro soldi) è rivoluzionario o semplicemente razionale? Per evitare di buttare via il bambino con l’acqua sporca la soluzione non è non fargli il bagnetto. 
Un bagnetto, almeno uno ogni vent'anni, può fare solo bene."

4 commenti:

  1. Ma è la lista del qualunquismo?

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    1. No cara Maria Fini, non è una lista di qualunquisti.Il qualunquismo e viscerale, urla e sbraita senza proposte concrete.La "rete non basta", bisogna essere radicati sul territorio o radicarsi costruendo nuovi pensieri, nuove idee, non parlare per slogan, bisogna saper anche ascoltare, incontrare e preoccuparsi 'degli ultimi' e soprattutto non fare gli spocchiosi. Essere prevenuti è ahimè una difesa ingiustificabile quando si ha la responsabilità di governare o di volerlo fare.La volontà non basta, volere non è sempre 'potere'. Animo, c'è tanto da fare, da sapere, da cambiare!

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  2. Riporto: "Con il termine qualunquismo si indica un atteggiamento vagamente ispirato dalle azioni del movimento dell'Uomo qualunque, e che rinnega o almeno intenzionalmente ignora l'aspetto politico del vivere associato." La replica di Cesanocambia al Sindaco non ci sembra ignorare l'aspetto politico del vivere associato. Al contrario. Abbiamo scritto dei documenti che dicono cose tutt'altro che distruttive, proponiamo cose da fare, diamo grande rilievo all'importanza di lavorare insieme per il bene comune. Perchè accusarci del contrario? Chiediamo di dare maggiore sostanza alle affermazioni portando numeri a sostegno, perchè alla fine,oltre l'autoreferenzialità, i problemi si affrontano nel merito. E' qualunquismo? Stiamo lavorando a 5 punti concreti di metodo nel fare politica, convinti che debbano essere portati a casa nell'interesse di tutti, chiunque vinca le elezioni. E' qualunquismo? Diciamo che la protesta non va ignorata ma tradotta in ragionamenti e confronto. E' qualunquismo? Non siamo nemmeno una lista:-)

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  3. No gent.ma Sig.a Fini, Cesanocambia non è una lista di qualunquisti ma di cittadini interessati al bene comune, che hanno deciso di esporsi e di contribuire al rinnovamento della classe dirigente, non urlando slogan che, ultimamente, vanno tanto in voga, ma costruendo politiche concrete.Populismo,qualunquismo e demagogia li lasciamo ad altri protagonisti della politica locale.

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