lunedì 8 aprile 2013

BUCCINASCO - Spari contro auto. “Un atto gravissimo da non sottovalutare”


Un evidente atto intimidatorio, un avvertimento, un fare vagamente mafioso. Non si può definire in altro modo quanto avvenuto giovedì scorso a Buccinasco nei pressi dell’Esselunga, vicino alla palestra dove si allenano ragazze e ragazzi di una nota società sportiva. Dieci minuti prima delle nove, proprio quando un gruppo di atlete si stava recando agli allenamenti, due persone in motorino con tanto di casco e non riconoscibili hanno sparato contro i vetri di un’auto in sosta. Sparato...


Le ragazze e gli adulti che le accompagnavano, spaventati, si sono subito rifugiati nella palestra. Non hanno chiamato le forze dell’ordine, nella loro ingenuità erano convinti che l’avrebbero fatto gli avventori del locale di fronte, anche loro spaventati, pare che in molti fossero usciti gridando, chissà forse – avranno pensato le ragazze – tra loro c’era anche il proprietario dell’auto, il più “interessato” a sporgere denuncia.

E invece niente. Il silenzio, nessuna denuncia, nessuna voce in giro, nessuna ha fatto sapere nulla. Solo dopo qualche giorno le ragazze con le loro mamme preoccupate hanno deciso di farsi sentire. Si sono messe in contatto con un assessore confidandogli ciò che era successo e quest’ultimo li ha spronate a rivolgersi ai carabinieri che ora faranno le indagini del caso. L’auto colpita però da via degli Alpini è stata spostata, nessuno pare abbia preso la targa, nessuno saprebbe riconoscere i personaggi in motorino.  

“Un atto gravissimo – commenta il sindaco Giambattista Maiorano – che non possiamo sottovalutare e deve spingerci a tenere sempre più alto il livello di attenzione: a Buccinasco parlare di criminalità organizzata fa paura perché negli anni abbiamo seguito i processi, riconosciuto volti e nomi, lottato perché si affermasse il principio di legalità”.

“Con la nebbia che l’avvolge, non sappiamo se l’episodio possa definirsi un atto mafioso – continua il sindaco – certamente è un atto gravissimo da non sottovalutare. Perché il proprietario dell’auto non si è fatto vivo? Perché nessuno dei presenti nel locale ha ritenuto opportuno fare una telefonata al 112? Ho sentito personalmente il maresciallo dei carabinieri avvisato purtroppo troppo tardi per poter seguire facilmente le indagini, ha ascoltato i testimoni e sta cercando di fare le verifiche del caso, ora aspettiamo l’esito. 

Purtroppo ormai siamo abituati, e mai abbastanza, ad atti vandalici spesso definiti a torto ragazzate che pesano come un macigno non solo sulle nostre tasche ma anche sul senso di civiltà e comunità che vorremmo fosse patrimonio di tutti i cittadini. Spero proprio che dietro questo atto, per le sue anomale modalità, non ci sia qualcosa di più grave e inquietante. Ci tengo in ogni caso a ringraziare personalmente le ragazze della società sportiva e le loro famiglie che con coraggio hanno deciso di farsi avanti, fidandosi delle istituzioni. Sono loro il segno positivo di questa vicenda, loro rappresentano la speranza di un futuro diverso per il nostro Paese”. 

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