giovedì 28 marzo 2013

BUCCINASCO – Come da copione l’allargamento della Giunta all’UDC porta un polverone in Consiglio comunale

Polemica doveva essere. E polemica è stata.
Il rimpasto di giunta voluto dal Sindaco Giambattista Maiorano, che prevede l’entrata in maggioranza dell’Udc, non è piaciuto a tutti a Buccinasco e certamente ha sorpreso parte del mondo politico locale.
Così il consiglio comunale di ieri, 27 marzo, si è aperto con un acceso scambio di opinioni sull’argomento. In particolare da parte dei due esponenti della coalizione “Liste Civiche Buccinasco”, Fiorello Cortiana e Filippo Errante, oramai unici, assieme a Pdl-Fratelli d’Italia, a rimanere tra le seggiole della minoranza in sala consiliare...

Cortiana ha sottolineato l’incomprensibilità dei tempi e dei modi con il quale l’Udc, fino a poco tempo fa in opposizione, è stato inserito non solo in maggioranza ma addirittura in giunta, polemizzando molto sulla gestione delle deleghe; Errante invece ha portato avanti una forte critica per la scelta fatta, arrivando ad uno scambio verbale accesissimo con il vice Sindaco Rino Pruiti.


Insomma quello che qualcuno, durante la campagna elettorale per le Politiche 2013, aveva definito come il “Centrino”, a Buccinasco rimane invece ‘centro’ di discussione e di dibattito fondamentale. L’Udc, che ricordiamolo aveva appoggiato l’ala di centrodestra durante la giunta Cereda, continua ad essere un ago della bilancia importante nella gestione politica della città, al di là dei numeri. L’amministrazione Maiorano, infatti, avrebbe potuto continuare a governare con ampia maggioranza anche senza l’appoggio dei centristi.
Maurizio Arceri, esponente di punta dell’Udc di Buccinasco, non ha avuto tutti i torti durante il suo intervento. Sorvolando sulle eleganti licenze letterarie che lo hanno portato a citare Aristotele, Dante e il racconto “La volpe e l’uva” di Esopo e al netto degli oggettivamente eccessivi (ma fisiologici) elogi al proprio partito, Arceri ha detto in particolare una cosa sacrosanta: l’Udc, al tempo del ballottaggio delle scorse elezioni, è stato cercato e conteso da tutti, come del resto spesso è successo nella politica nazionale e locale degli ultimi dieci anni. Allora, i centristi di Buccinasco avevano dato il proprio appoggio verbale a Giambattista Maiorano e con il rimpasto di due settimane fa hanno raccolto sostanzialmente i frutti di quella scelta che, certamente, ha aiutato il Sindaco ad ottenere il mandato.

Compatta l’intera maggioranza. Il capogruppo Pd David Arboit, ad esempio, ha apertamente detto che questa è solo una tappa di un percorso iniziato con l’Udc sin dallo scorso giugno, che vede le due fazioni unite su molti punti. Il vice Sindaco Pruiti, invece, ha voluto ricordare che in una situazione d’emergenza come quella in cui riversa Buccinasco dopo anni di mala politica, l’unica cosa da guardare è l’apporto che una persona come l’architetto e neo Assessore Andrea Airoldi possa dare in termini concreti, al di là di ogni colore politico.
E il Sindaco? Beh, Maiorano ha aperto il suo ultimo intervento con un gioviale “Non sono la nonna Pina”, una similitudine che è servita a sottolineare come una persona sola, seppur primo cittadino, non possa avere a disposizione tutte le ricette nella battaglia contro la crisi. Poi ha voluto dare il miglior benvenuto ad Airoldi, insistendo sulla questione delle deleghe: “Noi stiamo soffrendo tantissimo la riduzione degli assessori da 7 a 5. Troviamo necessario, dunque, aprire il più possibile la nostra maggioranza a tutti coloro che dimostrano di saper lavorare seriamente e in sintonia con il nostro programma”. A patto, ci permettiamo di aggiungere noi, che lo si faccia per il bene comune (e del Comune).

Davide Mamone

1 commento:

  1. Che peccato, mi sono perso il consueto sintetico intervento dell'esponente UDC. Comunque a me pare che fosse l'UDC a giocare sul loro presunto peso politico ( poi dimostratosi evanescente) prima delle elezioni per "proporsi" ai migliori offerenti. Mi risulta che andarono anche in casa Coalizione Civica, ma che la cosa naufragò per la pretesa di fare i padroni.
    Insomma, questa politica è proprio ripetitiva e scontata

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