giovedì 14 marzo 2013

EDITORIALE 15/3 - Il tubo, il vulcano e un gabbiano...

…tutto mentre la crisi politica, come un vulcano in eruzione, continua a fare le sue vittime nel tentativo di cercare ancora il suo potere. Negli ultimi anni, destra, sinistra o tecnici hanno fatto finta che il vulcano non si sarebbe mai acceso. Eppure i segnali erano evidenti, il vulcano dava segni evidenti: tuonava! La politica e il governo si preoccupavano di gestire il potere del tempo che fu. Sempre più lontani dal popolo e dai veri bisogni, sono stati capaci di compiere la loro più grande opera d’arte più: distruggere l’economia reale... 


Oggi “come prima più di prima” cos’è cambiato? Nulla! Assolutamente nulla! Si cerca il nuovo “gestore del popolo” mentre il vulcano continua a fare le sue vittime. Povera l’Italia della propria economia bruciata. Nessuno è stato capace di metterla al centro di ogni discussione o progettualità. E nel frattempo la società civile è stata messa fuori dai giochi, così come è stato messo fuori dai giochi l’artigiano, il parrucchiere, il calzolaio, il ristoratore, il meccanico. Ecco l’economia reale! Luogo da dove deve ripartire per qualsiasi accordo politico: come stampella, partecipato o protagonista. 

Tutto, mentre lo sguardo del mondo intero è rimasto per giorni interi con lo sguardo fisso a un “tubo”, in attesa. Un’attesa piena di desiderio e con la certezza che il miracolo anche questa volta avverrà, grazie a Dio. Forse la politica dovrebbe cambiare lo sguardo… anche un gabbiano, in fondo, ha cercato ristoro su quel tubo…

Sono le 19.06 e, mentre si chiude in redazione il numero con Andrea, ci chiediamo cosa scrivere, come trasferire e in che forma quest’emozione. Ecco: Habemus Papam. Grazie Benedetto XVI. Di esserci.

Renato Caporale


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