martedì 26 marzo 2013

TREZZANO - Progetto Ri-Maflow, al via il contatto con una decina di aziende

Il sindaco si è confrontato con alcuni imprenditori trezzanesi, che si sono dichiarati disponibili a un incontro che sarà organizzato nella sala Expo. La parola d'ordine è sussidiarietà. Perché può essere la “formula” giusta per riuscire, soprattutto in una realtà industriale e artigianale come Trezzano, ad affrontare una situazione di profonda crisi che sta colpendo nel profondo non solo le piccole realtà, ma anche le multinazionali... 


Per ragioni diverse. Ne è convinto il sindaco Giorgio Tomasino che ha avviato un percorso di mediazione tra la proprietà dei capannoni di via Boccaccio dove operava la Maflow e alcuni lavoratori che hanno deciso di fare intrapresa.

Il sindaco ha spiegato al Consiglio comunale il percorso fatto, fin dall'attivazione dell'Afol (Agenzia per la formazione e l'orientamento lavoro) e come intende procedere. Dopo aver incontrato i diretti interessati, è iniziata la fase di verifica della disponibilità di alcuni imprenditori locali e verranno coinvolte anche Assolombarda e Confcommercio. “Dai primi colloqui – spiega Giorgio Tomasino – ho riscontrato disponibilità a organizzare un incontro preso la sala Expo affinché i promotori del progetto Ri-Maflow possano presentare di persona i contenuti della loro iniziativa, ottenendo anche un sostegno diretto da parte delle imprese del territorio”.

D'altra parte, la vicenda richiede un difficile ruolo di mediazione istituzionale. Infatti, in apparenza le parti direttamente in gioco, gli ex dipendenti Maflow e la proprietà dei capannoni di via Boccaccio, sono d'accordo nel sostenere il progetto e c'è sicuramente un grande entusiasmo da parte dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno ideato l'iniziativa.

“Un entusiasmo – dice il sindaco - che va sicuramente sostenuto, ma di fronte al quale dobbiamo necessariamente fare i conti con la situazione contingente. Infatti, la proprietà degli immobili non sembra molto favorevole a concedere anche solo uno spazio dei capannoni alle condizioni proposte da coloro che stanno costituendo la cooperativa. Proponendo che sia il Comune a prendersi carico degli oneri, anche solo di locazione”.
Chiaramente il Comune da solo non è in grado di affrontare un'iniziativa come questa, anche se si può fare promotore di favorire un dialogo sia tra la rete imprenditoriale territoriale sia tra quella istituzionale, ad ogni livello.  

“Per questo – prosegue Tomasino - abbiamo già preso contatti con gli uffici provinciali e quelli regionali, per chiedere loro un indirizzo, un suggerimento, oltre che la disponibilità ad essere partner istituzionali. Mantenendo, però, come punto di riferimento il principio della sussidiarietà che caratterizza la linea di politica amministrativa perseguita nel corso degli ultimi anni e che, tra mille difficoltà, ha permesso di garantire servizi, risposte anche innovative alle domande sociali dei nostri cittadini, e di raggiungere traguardi che sembravano impossibili”.

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