lunedì 4 febbraio 2013

Lo sapevi che… - ll microcredito tra privati

Lo sapevi che invece di andare in banca puoi chiedere un prestito da privato cittadino ad un altro cittadino? 
In italia e nel mondo sta prendendo sempre più piede il cosiddetto social lending, una nuova forma di credito al consumo, che consente di ottenere somme di denaro a tassi d’interesse vantaggiosi poichè non è prevista l'intermediazione di un istituto di credito. Certo una mediazione è prevista e va a vantaggio della società autorizzata dalla Banca d’Italia che opera on-line per l’incontro della domanda e offerta (finanziatore e finanziato). 
Non otterrai cifre importanti ma, per andare dal dentista, acquistare la tua nuova auto o pagare il tuo corso di aggiornamento il social lending rappresenta un’opportunità da prendere in seria considerazione... 

La prima società di prestiti tra privati (peer-to-peer) è nata sette anni fa nei paesi anglosassoni. L'anno successivo il modello è stato esportato negli Usa e in Cina, dove al momento si contano circa 100 siti specializzati nel social lending. 

In italia il peer-to-peer ha cominciato a diffondersi solo da pochi anni: due le società operanti, Smartika (www.smartika.it) e Prestiamoci (www.prestiamoci.it). 

Come funziona: 
Innanzitutto va detto che il servizio è rivolto solo alle persone fisiche e alle partite Iva individuali (sono escluse le società). Gli importi massimi erogati sono 15.000 euro per Smartica e 25.000 per Prestiamoci. Il tasso medio di prestito di aggira intorno al 9% contro il 12% dei tradizionali istituti di credito. 

Una volta inseriti i dati personali e reddituali nel sito Internet della società, richiedente e prestatore specificano l'importo e la durata del prestito. A questo punto l'azienda classifica il richiedente in base alla classe di merito creditizio, attribuendogli una sorta "rating". Naturalmente i dati dichiarati vengono confrontati con quelli forniti da imprese specializzate nelle valutazioni creditizie. Fatti i controlli, la società emette il suo verdetto e, se positivo, incrocia le offerte con le richieste. 

La cosa davvero interessante è che non sono esclusi i lavoratori atipici (contratti a progetto o a tempo determinato), persone che oggi non si possono avvicinare allo sportello bancario neanche per chiedere un prestito di 1.500 euro. 

Il social lending sta diventando un'opzione interessante anche per chi ha soldi da investire. E non solo per una questione di rendimenti, comunque interessanti. Piuttosto che comprare bund tedeschi che offrono rendimenti quasi nulli o puntare tutto sui Bot italiani, molti scelgono di finanziare progetti concreti, magari un giovane con la voglia di creare la sua start up, con il vantaggio di sapere a chi saranno effettivamente prestati i tuoi soldi e godendo anche della diversificazione interna: la cifra messa sul piatto dal prestatore (25 mila euro al massimo con Prestiamoci, 50 mila con Smartika) viene infatti ripartita in tanti piccoli prestiti, così da diminuire il rischio di mancato rimborso. 

I tuoi risparmi (5/10/20/50 mila euro), insieme a quelli agli altri prestatori/investitori, potrebbero essere ripartiti anche tra 80/100 richiedenti meritevoli. 

a cura di
Luca Brunello



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