giovedì 14 febbraio 2013

CRONACA TERRITORIALE - Colpo e proiettile inesploso a Cesano, A Trezzano un arsenale nascosto in palestra

CESANO - Colpo di pistola e proiettile inesploso. 
Un avvertimento?
Sono da poco passate le 22.30. Nel popoloso quartiere Tessera di Cesano Boscone, nell'hinterland sud ovest di Milano, in via Fratelli Rosselli si sente uno sparo e il rumore di un vetro infranto. Gli abitanti pensano all'ennesimo petardo esploso da qualche ragazzo che vuole festeggiare il Carnevale. 
Alla mattina, però, lo scenario che si prospetta agli abitanti della zona è ben diverso. Il vetro del portone d'ingresso al civico 3 è in frantumi. A terra un bossolo. E poco distante un altro proiettile inesploso. Una persona avvisa immediatamente il comando della Polizia locale, che ha la sede poco distante, in via Turati... 

Gli agenti della pl intervengono, fanno i rilievi fotografici e scoprono che sul citofono dello stesso palazzo c'è una croce, realizzata da poco. Un segno fatto da chi ha esploso il colpo e lasciato il proiettile inesploso? L'ipotesi più accreditata è che si tratti di un avvertimento, tanto che la polizia locale sta verificando, anche con l'ausilio dei carabinieri della stazione di Cesano Boscone, gli eventuali precedenti penali di alcuni inquilini del palazzo. 

"Un episodio molto grave - evidenzia il sindaco Vincenzo D'Avanzo - che ci preoccupa. Sono sicuro che la polizia locale e i carabinieri di Cesano riusciranno a individuare velocemente i possibili responsabili. Ritengo però necessario un intervento mirato della Prefettura, al fine di garantire tranquillità agli abitanti della via e del quartiere".


TREZZANO - Nasconde in palestra armi e munizioni. Gli inquirenti sospettano traffico illegale
Un 42enne nato in Baviera ma di origini trapanesi, Luciano P., è stato arrestato dagli agenti del Commissariato Ticinese per il possesso indebito di una pistola Smith and Wesson calibro 3.57 magnum e di un totale di 118 proiettili. L'uomo, pregiudicato per reati specifici, custodiva l'arma nell'ufficio amministrativo della palestra di via Capuana 5 a Trezzano sul Naviglio, di cui risulta il gestore. Il sospetto degli investigatori è che il 42enne utilizzasse quel locale come deposito delle armi di cui si riforniva all'estero e che rivendeva in Italia ad acquirenti non ancora individuati. Luciano P. è stato anche indagato in stato di libertà per la detenzione, sempre nello stesso ufficio, di un manganello telescopico, due mazze da baseball e un dissuasore elettrico da 200.000 volt in grado di rilasciare scariche che, in alcuni casi, possono portare allo svenimento della vittima o addirittura alla morte. 

Nel suo appartamento di via Crispi a Trezzano sul Naviglio, inoltre, sono stati sequestrati un secondo dissuasore elettrico, una balestra con 9 frecce acuminate, una pistola scacciacani e una pistola lanciarazzi. Materiale in buona parte di libera vendita, ma il cui utilizzo è regolamentato da una precisa normativa. Le indagini sono scattate alcuni giorni fa durante i controlli di routine effettuati dal commissariato nei locali del Naviglio. Fonti confidenziali hanno indicato il nome di Luciano P. come possibile destinatario finale di un misterioso traffico illecito di armi, che dalla Germania sarebbero giunte a Milano insieme a un carico di slot machine regolarmente acquistate. 

Nel corso degli accertamenti, le indiscrezioni acquisite dagli investigatori hanno trovato una prima conferma nella denuncia di furto sporta nel 2010 da un camionista, derubato del proprio carico in un autogrill di Rho. Negli scatoloni trasportati dal camion, come sarebbe emerso successivamente, erano contenute infatti delle pistole insieme alle componenti di alcune slot machine. Gli agenti hanno prima effettuato un controllo in incognito nel bar (con tanto di slot machine) gestito a Trezzano dalla compagna dell'arrestato e si sono poi finti clienti della palestra interessati ad iscriversi ai corsi di difesa personale. Le successive perquisizioni hanno portato al rinvenimento dell'arma e dei proiettili, nascosti accanto al resto del materiale sequestrato e ad alcune parti di slot machine. Il sospetto degli inquirenti è che eventuali altre armi in possesso del gestore fossero già state rivendute. Le indagini sono ancora in corso.

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