Un percorso formativo, l'avvio di una relazione diretta con gli specialisti del distretto Asl che si occupano da qualche anno degli effetti sulla salute del gioco d'azzardo, una campagna informativa attraverso il periodico comunale. Ma anche: incontri e dibattiti pubblici e una delibera del Consiglio comunale con la quale, fin dal 7 marzo scorso, è stata limitata sul territorio l'apertura di sale giochi vicino a luoghi sensibili. L'intervento della Giunta Ferrucci per contrastare il fenomeno dilagante del gioco d'azzardo è a trecentosessanta gradi...
E ora la sindaca vuole intensificare gli interventi. Nei primi giorni di agosto ha istituito un gruppo operativo che dovrà affrontare, fin dai primi giorni di settembre, in modo sempre più specifico il fenomeno sia dal punto di vista della prevenzione, ma anche della repressione e della cura.
Una materia, quella del gioco d'azzardo, non certamente facile, che ha visto molte Amministrazioni locali, in ogni parte d'Italia, adottare provvedimenti che sono stati poi impugnati davanti ai Tribunali amministrativi, evidenziando un vuoto legislativo significativo e penalizzando, così, chi si è accorto e preoccupato da tempo degli effetti del fenomeno.
Le cose però sembrano cambiare dopo la sentenza del 30 luglio scorso del Tar del Lazio che condanna i ministeri dell'Economia e delle Finanze, della Salute e la Conferenza unificata Stato-Regioni ad adottare le linee d'azione previste dalla L. 220 del 2010 per la prevenzione, il contrasto e il recupero di fenomeni derivanti dal gioco compulsivo. Una vera e propria piaga sociale che riguarda un numero crescente di persone, patologicamente dipendenti dal gioco.
“La scelta di accostare il gioco d'azzardo alle malattie croniche e rare, aggiornando i livelli essenziali di assistenza – precisa l'assessore alla Disciplina del commercio di Corsico Livio Colombo – insieme alla volontà di limitare l'installazione di videopoker a meno di 500 metri da scuole, centri giovanili, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale, come i luoghi di culto va proprio nella direzione da noi auspicata e anticipata con la delibera adottata dal nostro Consiglio comunale nel marzo scorso.
Finalmente ci si è accorti - prosegue l'assessore - che il gioco, fino ad ora sponsorizzato in ogni modo tanto da diventare una delle fonti di entrata, soprattutto per i gestori, tra le più alte al mondo nel settore, con i suoi quasi cento miliardi previsti nel 2012, rappresenta un problema sociale se non si interviene con delle leggi che lo regolamentano. Norme, tra l'altro, che metterebbero al riparo quegli amministratori locali che toccano con mano quotidianamente gli effetti di una disattenzione che si è trascinata per troppo tempo e che sta incidendo profondamente su una società che sta affrontando con grande difficoltà la profonda crisi economica”.
Che non viene certamente aiutata dalle entrate derivanti dal gioco, come hanno dimostrato i dati esaminati in alcune commissioni parlamentari. In particolare, infatti, sembrano essere favorite poche imprese concessionarie, con un ritorno per le casse dello stato inferiore al dieci per cento e con effetti pericolosi sulla spesa sociale e sanitaria.
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