venerdì 27 settembre 2013

TREZZANO S/N - Sfrattati di casa con una bimba di 18 mesi: una triste storia da raccontare

In questo periodo di crisi, oramai non ci si sorprende nemmeno più. Si finisce per chiudersi a riccio nella propria già difficoltosa situazione, senza guardare nient’altro, senza uscire dalla propria “casa” e dalla propria prospettiva...

E così, casi come quello di Najla Karchoud e di Adel Barahim Ben quasi scompaiono nella quotidiana cronaca locale. Entrambi tunisini, in Italia da dieci anni, i due hanno voluto raccontare la propria storia a Il Giorno, che in un articolo ha raccontato della loro disperazione. Entrambi disoccupati, a parte qualche lavoro saltuario per sopravvivere, la coppia con una bimba di nemmeno diciotto mesi è stata sfrattata dalla sua abitazione. Impossibile sostenere le spese dell’affitto, delle bollette e della vita di oggi in queste condizioni.

Per questo motivo la coppia, che vive - o sarebbe meglio dire viveva – a Trezzano sul Naviglio, la scorsa settimana, nei giorni antecedenti allo sfratto, ha occupato l’ingresso del Comune di Trezzano sul Naviglio per chiedere aiuto, per urlare la propria disperazione a quell’ente di frontiera, com’è più volte stato definito il Comune, che possa aiutarli. Un ente che, però, spesso non riesce a farlo. “Abbiamo fatto di tutto per non chiedere aiuto, abbiamo lavorato in qualsiasi modo e in qualsiasi condizione, ma non ci è mai stato assicurato un posto di lavoro con un minimo di continuità”, le loro parole nell’articolo de Il Giorno, che proseguono: “Abbiamo anche partecipato al bando delle case popolari, ma nonostante il nostro Isee sia pari a zero non siamo riusciti ad ottenere nulla. Eravamo 17esimi ma per noi la casa non c’è mai stata”. E ora? “Alla fine ci siamo arresi e abbiamo provato a chiedere aiuto al Comune, è da un anno che proviamo qualsiasi soluzione per mantenere un tetto sopra la testa di nostro figlio. Ma nessuno è mai riuscito a venirci incontro”.


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