venerdì 23 aprile 2010

Buccinasco - L'opinione del Direttore: quando la politica non c’entra…

Per quanto mi è dato osservare credo che parlare di politica nel nostro territorio sia realmente una fesseria, sia di destra che di sinistra. Credo comunque che un punto di partenza ci debba essere essere. A Buccinasco la maggioranza degli elettori ha scelto partito, il sindaco (in realtà scelto dal “partito”) e i consiglieri comunali, la maggioranza degli elettori ha fatto la sua scelta. Ha sbagliato persone? Ha sbagliato sindaco? In ogni caso questa è la realtà! Questa è la democrazia! Ora il punto è altro e credo di poter affermare che la questione sia in tutte le sue forme ben altra. 
A Buccinasco, ma anche a Corsico,  Trezzano,  Gaggiano, Assago, è ormai noto che manca una dialettica politica capace di affrontare i temi del “bisogno” con una reale disponibilità ad anteporre al “proprio progetto personale” il mandato espresso dagli elettori. In questi tre anni abbiamo osservato il tentativo di trovare una “quadra” a tutti i livelli, ma lo scontro non è certamente sulla questione sociale o sulle modalità con cui sostenere la piccola e media impresa o trovare applicazioni di governance sussidiarie che fossero capaci di valorizzare, in un mercato regolamentato, tutti gli attori del territorio. La quadra non c’è stata per mancanza assoluta di senso del  “bene comune”per la  divisione del potere che può!!! Può poter contare, poter comandare, poter decidere…potersi tirare via i sassolini, certi sassolini…,  e tutto a spese del pubblico, a spese di Pantalone…(..si diceva una volta). Non è avvenuto per la mancanza del potere,  nel senso di poter dire agli altri: ci penso io; sarà nel prossimo Pgt, nel prossimo bilancio, nel prossimo finanziamento, ci penso io !!!


Che tristezza siamo diventati! Dico siamo per la responsabilità che sento come cittadino di Buccinasco e come attore del territorio; se ci pensate bene il problema non è solo nel governo del territorio, perché la mancanza di contenuto ideale e la mormorazione ed il preconcetto sono diventati cardini in ogni dove e in ogni luogo. In ogni caso la democrazia impone rispetto e a Buccinasco ha vinto il Pdl con la lista civica “Insieme per Buccinasco”, non hanno vinto altri. Ma questo non esclude che si possa aver sbagliato persone e storie da far convivere (e questo riguarda tutta la classe politica locale), troppo spesso con il sistema del “divide et impera”. Non si può escludere nulla, neanche di giudicare la rappresentanza politica o istituzionale un fallimento  da tutti i punti di vista, compreso il fatto che si assiste alla partecipazione di persone per le quali sembra obbligatoriche l’affermazione personale, da far fruttare  nella “società civile”, debba passare necessariamente da quel comune o ente, in attesa di andare a fare l’attore, il costruttore, il mediatore, o il politico milanesepiù modestamente esercitare quel “ruolo che conta” per la partita a carte tra amici agli orti, al circolo anziani, al ristorante di turno
Nel frattempo i giovani aspettano i luoghi promessi,  l’impresa la pacca sulla spalla, le associazioni di essere coinvolte almeno sul cinque per mille, e gli stessi operatori immobiliari sono uccisi degli oneri finanziari, i non occupati aumentano e le offerte della Regione vengono disattese, l’Europa si riprende i suoi fondie tutto questo per una partita a carte tra poveri o per una rivincita che ha il sapore di una partita persa per il paese. Vogliamo discuterne qui o sul giornale?

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3 commenti:

  1. E' condivisibile, caro Direttore la tua analisi.
    Due sole aggiunte: se c'è propria una cosa che io non sono stato è l'essere un Sindaco "scelto dal partito". Non solo mi hanno eletto i cittadini, ma anche prima sono stato candidato per il lavoro fatto nella coalizione senza che (o quasi) mi conoscesse qualcuno all'interno dei partiti.

    lc
    Poi forse un'ulteriore riflessione meriterebbe l'attuale legge elettorale e il sistema di divisione dei poteri tra Sindaco Giunta e Consiglio, perchè probabilmente i germi dell'ambiguità stanno dentro a questo meccanismo dove tutti, ma soprattutto i Consiglieri, possono nascondersi dietro mille "omissis" e condizionare l'azione di Governo evitando accuratamente di prendersene le responsabilità.
    Basterebbe probabilmente avere anche nei Comuni la possibilità di "mettere il voto di fiducia" e allora i bluff sarebbero ben più difficili da realizzare.
    Oppure inserire il sistema della "sfiducia costruttiva" che obbliga chi mette in crisi una maggioranza a proporne una alternativa.
    Sul fatto poi di quali conseguenze dovrei prendere, beh, il problema sta proprio nell'ambiguità del sistema che non consente di capire cosa hanno davvero in testa i Consiglieri che hanno creato sto pasticcio: solo "distrazione", "sottovalutazione del peso di certe azioni"; speriamolo, a me per il momento non è dato sapere, nè, al momento, mi pare che la politica abbia espresso un'alternativa credibile al mio governo della città che oltre a continuare ad essere premiato indirettamente dai successi del PDL lo è "direttamente" dai sondaggi e da quello che il mio costante contatto con la città mi fa sentire.
    Se proprio devo essere sincero; nonostante certe, chiamiamole "pugnalatine", mi feriscono per quello che è il "fatto personale" e perchè non credo proprio di essermele meritate (le giustificazioni di Michele Rusmini su Libero sono a dir poco offensive per il lavoro che dedico ogni giorno a questa città e che altri non dedicano affatto salvo poi far le pulci al mio operato); beh, nonostante questo dicevo, forse guardando quello che subisce quotidianamente Berlusconi, mi sento più forte di prima, e, sicuramente, molto deciso nel guardare tutti negli occhi e con la testa alta.

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  2. Ogni buona associazione che si rispetti, dovrebbe dichiarare quello che è. Ciò in cui crede, insomma, il proprio ruolo, il proprio scopo.
    Questa volta no.

    Abbiamo semplicemente deciso che chi siamo lo dichiareremo in fondo a questo articolo.

    Inizialmente, è meglio concentrarci su chi non siamo, su chi o che cosa non vogliamo assolutamente essere.

    Non siamo politicanti. Non è nostro interesse guadagnare con la politica. Il potere fine a se stesso non ci interessa, viviamo del nostro lavoro e se il lavoro non c’è ci arrangiamo, senza chiedere favori e raccomandazioni.

    Noi non siamo imprenditori “prestati alla politica”. Non che sia reato esserlo, intendiamoci. E’ immorale però avere come Dio solo il denaro e poi andar cianciando di valori che si disattendono tutti i giorni. E’ immorale parlare di solidarietà e sussidiarietà quando poi l’unica mira è mettere le mani sui soldi. E più sono, meglio è.

    Qualcuno disse che “l’imprenditoria non è banditismo”. Ecco, appunto. Ci piace quel tipo di imprenditori. Ancora meglio, se non cercano di accaparrarsi parti e porzioni di territorio per farci sopra palazzi. Gli imprenditori che lavorano con un’etica, che danno lavoro con un’etica e che fanno sussidiarietà con la stessa etica, che sono privi di ipocrisia. Quelli sono i nostri preferiti.

    Non dividiamo il mondo in buoni e cattivi. Non ci interessa la provenienza, la tessera, la setta, la confessione.

    Noi siamo per un Comune diverso, che non sia più legato alle logiche dei partiti e delle loro alleanze.

    Noi siamo stanchi di tutto ciò, vogliamo un Comune che guardi solo alle esigenze del Comune stesso, dei suoi bisogni dei suoi servizi, del suo verde, delle sue persone.

    Quindi, chi siamo? Siamo delle persone che vorrebbero avere un Comune diverso, una politica locale diversa, degli amministratori pubblici diversi.

    Noi siamo per la legalità e per le regole senza se e senza ma.

    Siamo legati a questo territorio e vogliamo difenderlo ad ogni costo. Lo stiamo già facendo da anni nelle associazioni, nei comitati e nei partiti politici, spesso senza apparire ma dando il nostro contributo in maniera costante con umiltà e spirito civico.

    Noi siamo politicamente laici. L’importante è l’idea, lo spirito con la quale la si propone.

    Noi siamo qui da anni ! Adesso noi abbiamo deciso di esistere come associazione e come soggetto politico perché vogliamo essere liberi. E proprio perché siamo liberi, accettiamo tutti i compagni di viaggio, tutti gli amici, purchè siano sinceri. Il nostro non è il concetto di clan, ma di gruppo. Niente legami di sangue con annessi santini. Meglio le idee. Quelle libere, quelle vere.

    A Buccinasco, serve questo.

    A Buccinasco, oggi più di ieri, servono tutti quelli disposti a dare una mano per il bene comune.

    Promuovono il manifesto:

    Rosa Palone
    Fabio Marotta
    Emy Losito
    Alessandra Sala
    Fulvio Rebolini
    Stefania Carbonetti
    Alberto Peronaci
    Matteo Plevano
    Claudio De Marco
    Antonio D'Angelo
    Andrea Sozzo
    Stefania Gugliotta
    Barbara Aresi


    Associazione “Noi di Buccinasco””
    Circolo Politico e Culturale Onlus
    Buccinasco (MI)
    Blog : http://noidibuccinasco.wordpress.com
    e-mail: noidibuccinasco@buccinasco.net

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  3. Sono ormai da tempo sfiduciato nei confronti della politica a livello nazionale. Ho sempre creduto che votare "volti conosciuti" sul locale, al di là della bandiera che portino con sè, potesse essere un superamento della politica vecchio stampo.
    Spesso e volentieri ormai da tempo noto come, anche a livello locale, il potere "dia alla testa". Chi "comanda", alla fine, pensa ai fatti suoi, ai propri interessi. E chi magari ha a cuore il bene del comune...si trova all'opposizione...
    Con quest'ultima ossrvazione non voglio assolutamente affermare che da una "parte" ci siano i buoni e dall'altra i cattivi. Devo sottolineare quante persone mettano come principio cardine del proprio fare politica il bene comune. Ma una volta "al potere"...è troppo semplice che ci si lasci coinvolgere da quello che sono priorità personali e non quelle degli elettori ! (quante volte i fatti non corrispondono minimamente al programma della campagna elettorale!!!).
    Sia chiaro, il mio non è un ragionamento solo su Buccinasco, ma generale sul territorio che mi circonda.
    E' necessario buttare via la vecchia politica e il suo modo di agire (e tirare bene lo scarico!).
    Uscire dagli schemi classici e marci e guardare alle idee, al bene comune. Democrazia partecipata (internet in primis lo consente), scelte condivise.
    Speranzoso...ma molto deluso.

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