Accettare condizioni degradanti pur di avere un’occupazione. Rinunciare alla dignità del lavoro. Spezzarsi la schiena per due lire senza la prospettiva di un futuro.
Normale?
Dieci anni fa sarebbe stato impensabile, cinque anni fa avrebbe ancora suscitato scandalo. Oggi per molti è “normale”.
Eppure non è così.
Per questo la redazione ha deciso di raccontare la storia di Giorgio (nome di fantasia), 34enne della Grande Città, che si è rivolto al Sì o No per denunciare un diritto calpestato. Quello del lavoro...